“Un’esperienza significativa, un ricordo che rimarrà nella memoria di ciascuno…” così è stata definita
dagli studenti e dagli insegnanti accompagnatori la giornata di escursione a Monte Piana e Monte Piano che si è svolta il primo giugno per alcuni studenti del nostro Istituto. Questo è stato il tenore delle riflessioni, nel clima di ringraziamenti reciproci, che sono state avanzate a fine giornata al microfono della corriera - che riaccompagnava alla stazione di Belluno i partecipanti - in un momento di condivisione “a caldo”.
L’iniziativa, che ha coinvolto le classi 5AMO, 5BIA e 3AEC dell’IIS Segato, è nata il Giorno della Memoria in Aula Magna, quando i docenti Michele Zancanaro e Giulietta Fistarol, entusiasti dell’incontro con il prof. Perenzin, hanno immaginato di poter portare un numero appropriato di studenti (una trentina) sulle tracce della Grande Guerra, con lo scopo di far scoprire la bellezza del camminare insieme in montagna e stimolare l’interesse per questa attività in chi non la conosceva e soprattutto di percorrere sulle proprie gambe, vedere e toccare, i luoghi in cui, tanti anni fa, moltissimi giovani hanno vissuto di stenti e fatiche immani, sotto le intemperie e in condizioni davvero dure, uno scontro epico nella guerra di posizione che si è protratta in prima linea, per due anni a circa 2300 metri, contro altri uomini, come loro, tanto vicini ma dall’altra parte del fronte.
Il prof. Giovanni Perenzin, insegnate di storia in pensione, da sempre appassionato e studioso di questi avvenimenti, ha arricchito la giornata riprendendo il filo degli accadimenti storici e guidando il gruppo con riflessioni e racconti sul tema. A lui va il nostro grande grazie!
I ragazzi hanno potuto immaginare... immaginare ciò che può essere stato, quali potevano essere le condizioni di vita, osservare le moltissime trincee che crivellano tutto l’altopiano, i dormitori scavati per decine o centinaia di metri all’interno della roccia, sentire sulla propria pelle l’effetto dell’umidità al loro interno… in una giornata di primavera. I docenti desiderano rivolgere agli studenti un plauso per il comportamento adeguato in un contesto "sacro"... (cosa non sempre scontata).
Tutti si sono detti soddisfatti, hanno camminato e sentito un po’ la fatica, che non è stata vana, e si sono misurati con le proprie forze e il proprio fisico. Un’esperienza positiva che, secondo i docenti, ci voleva! Il percorso è stato di circa 15 chilometri e 500 metri di dislivello.
Il prof. Perenzin ha ricordato che fu Vittorino da Feltre, insegnante di Epoca Rinascimentale, vissuto nel 1400 dopo i secoli bui del Medio Evo, a sperimentare e sostenere per primo l’importanza di portare gli studenti fuori dalle aule per far vivere l’apprendimento in modo differente, a contatto con la natura e con un sé fatto anche di fisicità.
“Chissà..” si sono detti i prof, “potrebbe nascere una nuova tradizione nell’Istituto!”. Si vedrà il prossimo primo giugno.